Abbiamo solo 11 anni per salvare il pianeta ma nonostante questo i potenti della terra sembrano immersi nel tepore della quasi più totale indifferenza. A risvegliare le coscienze si sono attivate le nuove generazioni guidate da Greta Thunberg, ragazza svedese di 16 anni, che ha deciso di scioperare dalla scuola ogni venerdì contro questa situazione che sta uccidendo il nostro unico Pianeta. Sulla scia di Greta, è nato il #Fridaysforfuture (tra cui la sezione di Bergamo), un movimento che sensibilizza sul problema del cambiamento climatico. Per l’ambiente le scuole di tutto il mondo si stanno attivando per marciare il 15 marzo contro il cambiamento climatico.
Gli studenti di Bergamo non sono da meno e in questa data storica, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado venerdì 15 marzo , vi sarà una serie di incontri e dibattiti sui cambiamenti climatici.
L’iniziativa è promossa dai comitati e associazioni genitori di Bergamo con il patrocinio del Comune di Bergamo, Ascom Bergamo Confcommercio, Confartigianato Imprese Bergamo, Kyoto Club, Legambiente Bergamo, ITALIA Solare e il coordinamento dei comitati genitori provinciali e regionali. Sostenitore dell’iniziativa è Ressolar, che da oltre 70 anni lavora nel settore dell’energia con l’obiettivo di contribuire ad un futuro più sostenibile per le future generazioni.
Abbiamo intervistato il nostro CEO Gianluigi Piccinini e la giornalista ed esperta di comunicazione nel settore energetico e ambientale Cecilia Bergamasco, una delle organizzatrici dell’evento, per capire meglio in cosa consiste l’evento e perché è necessario.
1- Buongiorno Cecilia Bergamasco, cosa succederà domani 15 marzo 2019 nel Mondo? E nelle scuole bergamasche?
Domani sarà un grande giorno, gli studenti di 90 paesi manifesteranno affinché i politici si attivino per mettere in campo azioni concrete per contrastare, sin da ora, i cambiamenti climatici, perché non c’è più tempo da perdere, il cambiamento è già in atto.
Anche nelle scuole bergamasche si porterà l’attenzione sui cambiamenti climatici, molti studenti delle scuole superiori aderiranno allo Sciopero Globale per il Clima (il Global Climate Strike), ritrovandosi al Piazzale Marconi (difronte alla stazione di Bergamo) per poi partire alle 11,00 con una marcia fino a Piazza Matteotti.
I ragazzi hanno programmato anche interventi pubblici tenuti da relatori esperti, in modo che abbiano la possibilità di approfondire la tematica. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, durante le lezioni si parlerà di clima, proposta accolta dall’intero corpo insegnanti e dalle Associazioni Di Genitori. Tutti i bambini e i ragazzi riceveranno una brochure intitolata “Cambiamenti Climatici, la grande sfida che tutti insieme possiamo affrontare” che è stata stampata grazie al contributo di Ressolar. Inoltre l’Eco di Bergamo oggi 14 marzo pubblicherà 4 pagine dedicate al tema dei cambiamenti climatici, appositamente scritte per i ragazzi.
2- Buongiorno Sign. Piccinini Lei è CEO di Ressolar, promotrice dell’evento. In che modo la sua azienda sostiene l’ambiente?
Da oltre 70 anni lavoriamo nel settore dell’energia con l’obiettivo di contribuire ad un futuro più sostenibile per le future generazioni.
La nostra filosofia a Ressolar è che l’unica soluzione possibile sia uno sviluppo tecnologico incentrato sul rispetto dell’ambiente, attraverso la produzione e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Sosteniamo dunque l’ambiente e le iniziative ad esso legato per preservare la salute del nostro Pianeta, iniziative come quella del 15 marzo del Global Climate Strike, l’inizio di una nuova consapevolezza, di un nuovo cammino.
3- Perché per voi è così importante sensibilizzare le persone sul tema dell’ambiente?
C.B: Perché la natura non accetta compromessi. Oggi il nostro Pianeta, e con lui anche l’uomo, è in serio pericolo e non abbiamo molti anni per correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
G.P: Abbiamo solo 11 anni per salvare il Pianeta e l’unico modo per farcela è sensibilizzare le persone. Educare alla cultura del risparmio e all’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Possiamo davvero dare una svolta e le nuove generazioni l’hanno capito meglio di molti Potenti della terra.
4- È possibile risolvere il problema del cambiamento climatico? Quali gesti/azioni possiamo compiere anche nel nostro piccolo?
C.B: È possibile risolverlo se politica, istituzioni e cittadini iniziano a lavorare insieme per affrontare questa grande minaccia. Bisogna smettere di emettere CO2 e gli altri gas che alterano il clima del pianeta e anche noi possiamo dare il nostro importantissimo contributo, ad esempio decidendo di passare alle fonti rinnovabili di energia come energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica. Usare i mezzi di trasporto meno inquinanti, come le auto elettriche o utilizzare i mezzi pubblici e imparare a riciclare i rifiuti che produciamo oltre a cambiare le nostre abitudini alimentari.
G.P: È possibile attraverso decisioni sagge e lungimiranti, possiamo cambiare le tendenze del consumo di risorse naturali, migliorando al tempo stesso la qualità della vita di tutte le persone. La trasformazione in un mondo sostenibile e privo di emissioni di carbonio avrà successo se applichiamo i più grandi punti di forza dell’umanità: lungimiranza, innovazione e cura l’uno dell’altro. Tutti possono contribuire al cambiamento imparando a utilizzare le esistenti fonti d’energia rinnovabili e riciclando il più possibile oltre ad un utilizzare una mobilità responsabile come quella delle auto elettriche.
5- E il Sistema Italia quali azioni e quali filosofie deve applicare per andare verso uno sviluppo più sostenibile?
C.B: Innanzitutto, deve favorire la transizione energetica verso un sistema alimentato da fonti rinnovabili e perché ciò avvenga, più che gli incentivi, serve un sistema di procedure snello con iter burocratici lineari. Oggi chi vuole realizzare un impianto a fonti rinnovabili si trova spesso scoraggiato dalla burocrazia e dagli iter autorizzativi.
G.P: L’Italia è molto distante dagli obiettivi fissati per l’energia, la qualità dell’ambiente, la salute, le disuguaglianze, le performance economiche. Rispetto alla lotta al riscaldamento globale ha tagliato le emissioni rispetto al 1990 del 17%, il Regno Unito del 36%, la Germania del 28% mentre la media UE a 28 è pari a un taglio del 24%. La nostra Burocrazia poi non aiuta affatto. Serve al più presto un’inversione di tendenza, una presa di posizione forte. Siamo fiduciosi che le cose possano cambiare, anzi devono cambiare.
Ci vediamo dunque domani, Venerdì 15 Marzo, per gli incontri e per la manifestazione del Global Climate Strike, la prima data storica per cambiare veramente le cose, perché purtroppo o per fortuna non esiste un PLANET B.